Non mi sono certo dimenticato di fare i miei aggiornamenti, è solo che in questi giorni siamo stati veramente indaffarati. L’orto, come sempre
ci prende il massimo del nostro tempo; fortunatamente l’estate è scoppiata, e tutto ciò che abbiamo piantato, oltre che essere guardato, ha bisogno sempre di acqua.
Non vi ho mai detto che l’acqua che usiamo, l’attingiamo da un pozzo, il quale però non ci assicura sempre l’acqua; nel senso che dobbiamo stare continuamente attenti affinchè la pompa non peschi a vuoto, il risultato sarebbe quella di bruciarla. Contemporaneamente siamo andati avanti anche a fare i lavori di restailyng: ci siamo occupati di carteggiare le finestre e gli scuri del piano superiore, però è un lavoro che abbiamo iniziato, e non ancora
terminato. E questo sempre perchè tutti i giorni c’è sempre qualcosa da di nuovo, e pertanto fare prima un programma, è impossibile.
Ora però bisogna anche dire di un nuovo lavoro che ci è arrivato, e mi riferisco alla coltivazione del mitico “cardoncello”, un fungo conosciuto da queste parti, e che francamente non vedo l’ora di assaggiare. Tutto è iniziato con l’arrivo di circa una cinquantina di ballette preparate per
essere coltivate. Ovviamente è arrivato un signore a spiegarci un pò come fare, e soprattutto delle precauzioni che bisogna prendere.
Devo dire che le soddisfazioni qui sono state immediate, non per togliere nulla al nostro meraviglioso orto, ma la crescita dei funghi è più celere. Dopo circa una decina di giorni, abbiamo potuto raccogliere circa una ventina di chili di questo fungo. Attenzione, non spaventiamoci dal peso, è un
fungo molto pesante e voluminoso, e si fa presto a fare del peso. Tant’è vero che abbiamo, proprio l’altro ieri, provveduto a distribuire nei bancali assegnati alla loro coltivazione, le altre ballette che non avevamo ancora aperto. L’impegno per i funghi deve essere assolutamente costante, la nostra fortuna è l’habitat, infatti li abbiamo sistemati in cantina, dove c’è una temperatura favorevolissima, oltre che piacevole in queste afosissime giornate.
Tutte le mattine, uno di noi, deve annaffiarli con cura, perchè hanno bisogno sempre di acqua. Attenzione però, l’innaffiatura deve essere fatta con
meticolosità; nel senso che non si annaffia come una pianta, ma bisogna spruzzargli l’acqua, nel vero senso della parola, mediante un apposito spruzzino. Certo l’ideale sarebbe quello di avere un impianto a spruzzo che gli faccia arrivare l’acqua nebulizzata, ma questa ipotesi non è da escludere se si decide di mettersi in produzione nel vero senso della parola. Comunque, a mio modestissimo avviso, questo è un lavoro che un domani si potrà prendere in considerazione. Ossia io sono convinto che avere una struttura come Palmetta, che ci garantisce il clima ideale, incominciare a farsi conoscere ai mercati, quindi fare con loro un discorso all’ingrosso, ecco che si può veramente prendere in considerazione questa idea. Vedremo, a me è una cosa che piace molto.
C’è anche da dire che poi in questi giorni siamo stati anche impegnati a fare un trasloco in più sequenze, infatti per crca quattro/cinque giorni, siamo andati a dare una mano a Marco che si deve trasferire in un altra sede per fare poi il mercato. Ci siamo letteralmente spaccati. Certo non pensavo che fosse così complicato, ma dovevate vedere tutto il materiale che è stato traslocato…. Una vera esagerazione. Comunque fa parte anche questo dell’opera dei tre baldi moschettieri. Mi viene un pò alla mente il famoso cartone animato “Lupo dei lupi”, il famoso lupo buonino…
Comunque, personalmente ritengo che sia sempre un piacere dare una mano a una persona che merita veramente, Marco è una delle poche persone che capisce veramente cosa significhi essere carcerati, e si prodiga in varie attività per aiutare tutti coloro che, come noi, hanno bisogno. Non per niente anche lui è uno del “Clan Palmetta”….
Ma adesso cambiamo completamente discorso, e ci tengo a dare a tutti quanti una bella notizia. Lillo, uno dei tre moschettieri, è uscito, nel senso che è riuscito ad ottenere l’affidamento a casa sua. Inutile dire che siamo tutti contenti per lui e la sua famiglia, il momento della fine dovrebbe arrivare per tutti. Insieme a lui ha ottenuto l’affidamento anche Daniele, il nostro boss indiscusso. L’ideatore, il fondatore di tutto questo che ora noi stiamo vivendo. Che dire, le parole non saranno mai sufficienti per ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per noi, l’unica persona che ha provato sulla sua pelle cosa significa avere a che fare con la giustizia italiana, e l’unica persona che si è veramente ricordato dei suoi compagni di disavventura. Grazie ancora per
tutto.
Ebbene ora siamo rimasti in due, ci rendiamo perfettamente conto che il lavoro è tanto, però vi promettiamo che ci metteremo sempre tutto il nostro impegno, raddoppieremo le forze affinchè, tutti quanti voi, possiate sempre essere fieri di noi. Ciao e grazie ancora per tutto.
I due moschettieri (Black & White)
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