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Nutrimenti_grafica

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Associazione Demetra, in collaborazione con Indisciplinarte nell’ambito del progetto C.U.R.A. (Centro Umbro di Residenze Artistiche), promuove la residenza Nutrimenti_Habitat Creativo 2024.

Il bando è aperto ad artisti, artiste e collettivi di ogni formazione e provenienza, con preferenza per approcci interdisciplinari e interesse per progetti partecipativi e interventi performativi e/o installativi in spazi urbani non convenzionali, con attenzione particolare al coinvolgimento della comunità.

La residenza si terrà a Terni dall’8 al 20 gennaio 2025 e avrà come tema la Solastalgia, esplorando il rapporto tra ambiente, identità collettiva e cambiamenti ambientali.

 
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>> ENG
Associazione Demetra, in collaboration with Indisciplinarte and within the framework of the C.U.R.A. project (Umbrian Center for Artistic Residencies), promotes the Nutrimenti_Habitat Creativo 2024 residency.

The call is open to artists and collectives of all backgrounds and origins, with a preference for interdisciplinary approaches and an interest in participatory projects and performative and/or installation-based interventions in unconventional urban spaces, with particular attention to community engagement.

The residency will take place in Terni from January 8 to January 20, 2025, and will focus on the theme of Solastalgia, exploring the relationship between the environment, collective identity, and environmental change. 

Questi sono gli artisti e le artiste selezionatə per la residenza creativa Nutrimenti 2024:

  • – Kevin Bellò
  • – Chiara Pavolucci
  • – Gaia Michela Russo

L’evento rappresenta l’esito della residenza creativa Nutrimenti_habitat creativo 2024, progetto interdisciplinare dedicato alla ricerca e alla sperimentazione di linguaggi creativi e pratiche partecipative legate al contesto urbano e al rapporto tra essere umano e ambiente.

Per questa edizione di Nutrimenti, il tema guida è “solastalgia”, termine coniato dal filosofo Glenn Albrecht, che desc rive il disagio emotivo che nasce dal vedere il proprio ambiente trasformarsi in modo irreversibile, quindi dalla perdita del senso di appartenenza al proprio luogo, quando ciò che chiamiamo “casa” diventa estraneo o addirittura ostile.

 

L’appuntamento di oggi si svolge in un luogo simbolico: Piazza del Mercato, uno spazio che ha vissuto anni di abbandono e che sembra essere ora in trasformazione. Questo incontro si trasforma così, naturalmente, in una sorta di veglia, un momento di assistenza simbolica nel trapasso di questa porzione di mondo, un’occasione per riflettere insieme su come gli spazi che ci circondano evolvono, si trasformano e, talvolta, ci estraniano.

Come è possibile alleviare questa sofferenza quando non è più possibile tornare indietro? 

Siamo disposti ad abbracciare il presente, spostare il punto di vista, comprendere la portata di questo cambiamento piuttosto che combatterlo? 

Possiamo superare insieme questa notte fatta di poche luci?

 

Queste sono alcune delle domande alla base della ricerca dellə artistə Kevin Bellò, Chiara Pavolucci, e Gaia Michela Russo, che oggi condividono con noi uno squarcio di quanto hanno esplorato e accumulato durante questi giorni, presentando l’esito della loro residenza artistica: non un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza.

Un ringraziamento speciale a Lab.biciclario, Spazio 22, e a tutte le persone e realtà generose che hanno accolto e incontrato gli artisti durante la loro permanenza a Terni.

Chiara Pavolucci

L’intervento di Chiara Pavolucci esplora il concetto di margine come spazio di transizione, resistenza e possibilità. Attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, l’artista ha indagato i luoghi marginali di Terni, spazi spesso trascurati dove la natura, il tempo e le storie personali convivono in una tensione tra abbandono e resilienza.

Il margine, in questa narrazione, diventa metafora di resistenza: è il confine dove mondi diversi si incontrano, si scontrano e si trasformano. È il luogo di chi vive in condizioni marginali, sociali e politiche, è lo spazio transitorio di chi vive nomade in un mondo guidato dalla proprietà privata è -in una società così performante- il trascurabile che diventa poetico,il nascondiglio in cui coltivare la parte lenta e migliore di sé.

Durante la residenza, l’artista ha chiesto ai cittadini di accompagnarla ai margini della città. Ogni fotografia è il risultato di un incontro, una camminata, una conversazione, un momento condiviso. Le immagini sono accompagnate da testi nati da riflessioni collettive e da parole scritte da chi ha partecipato, rendendo questo progetto non solo un punto di vista personale, ma una narrazione corale.

Il lavoro invita lo spettatore a rallentare, a soffermarsi, a interrogarsi sul proprio rapporto con i margini: non solo geografici, ma anche sociali ed emotivi. Chiara Pavolucci ci offre così un invito a vedere il margine non come una periferia sterile, ma come un terreno fertile di possibilità, un luogo dove il cambiamento è già in atto.

Gaia Michela Russo

Un’installazione interattiva prende vita grazie alla partecipazione della cittadinanza, esplorando il senso di tristezza, paura e spaesamento legati alla solastalgia: quando la propria casa non è più casa, quando il buio diventa insostenibile, cosa possiamo cercare per trovare riparo?

I contributi raccolti si trasformano in una costellazione, un insieme di ricordi e suggestioni da consultare ed esplorare, archivio di una memoria al tempo stesso intima e condivisa.

L’opera sonora trasforma l’acciaieria in una madre che si unisce a un coro di voci femminili provenienti da terre, epoche e sogni diversi. Le ninna nanne diventano un canto deformato dalla solastalgia, un’eco che tenta di calmare l’animo dei bambini prima del sonno, ma porta con sé il dolore e il cambiamento di una terra che non è più la stessa.

Kevin Bellò e Liuba Scuderi

L’intervento nasce dall’incontro casuale – se qualcosa di casuale esiste – tra Kevin Bellò, curatore e ricercatore nei campi delle arti, del cibo e dell’ecologia, e Liuba Scuderi, antropologa, scrittrice e attrice-cantastorie.  La  ricerca di Kevin Belló si è incentrata sulla sovrapposizione dialettica, concettuale ed emotiva tra lutto interpersonale e solastalgia, facendo convergere le testimonianze raccolte sul territorio in una fiaba. Essa poi è stata affidata a Liuba per essere inserita in una più ampia

costellazione di testi, rielaborazioni e incontri. Così facendo Liuba si è trasformata in una Badante della Memoria, custode e narratrice dei ricordi altrui.

 

Siediti e scegli una carta.

Vieni a sentire l’odore di un luogo perduto.

La Badante della Memoria ti aspetta.

* C.U.R.A. – Centro Umbro di Residenze Artistiche è composto da La Mama Umbria, International di Spoleto, Gestioni Cinematografiche e Teatrali/ZUT di Foligno, Indisciplinarte srl di Terni, Centro Teatrale Umbro di Gubbio e Micro Teatro Terra Marique di Perugia. Dal 2015 realizza residenze multidisciplinari, progetti di comunità e rigenerazione dei territori e nello spazio pubblico e percorsi di incubazione di nuove idee legate ai linguaggi artistici contemporanei e alle tecnologie digitali. Un modello unico e innovativo di ricerca e sviluppo nell’ambito delle arti performative con artisti nazionali e internazionali, per rafforzare il ruolo della Regione Umbria nel settore dello spettacolo dal vivo e favorire la crescita e lo sviluppo del tessuto artistico regionale al livello nazionale e internazionale. C.U.R.A. è un progetto sostenuto da MiC e Regione Umbria nell’ambito del progetto nazionale di Residenze Artistiche

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